Introduzione al Significato del Triangolo
Il Significato del Triangolo si esprime soprattutto attraverso il suo relazionarsi con le figure geometriche fondamentali del Centro, del Cerchio, della Croce e del Quadrato.
Il Triangolo, con il Quadrato stesso e il Pentagono, forma una triade fondamentale per le concezioni geometriche greco-romane di origine pitagorica e platonica. Oltre a ciò, ripete nel piano il simbolismo del numero Tre.
Per la cultura greca, e di conseguenza anche per quella romana, il Triangolo è la prima superficie e ogni altra figura piana può essere suddivisa in più triangoli dalle linee che dal centro giungono agli angoli.
Le due interpretazioni del Triangolo
Ai vari tipi di Triangolo è stato dato un particolare significato simbolico.
Possiamo constatare due indirizzi separati nel definire il significato del Triangolo, che tuttavia in alcune raffigurazioni particolari tornano a riunirsi in un unico simbolo.
Il primo indirizzo rappresenta un’alternativa nell’uso delle Figure Geometriche per indicare i Quattro Elementi.
In questo caso, dalla figura più regolare e dall’elemento più stabile e solido si arriva alla figura più irregolare e all’elemento più sfuggente e impalpabile.
Il secondo indirizzo, più diffuso e con maggiori implicazioni per l’arte di ogni tempo, è legato ai concetti di armonia e proporzione come simboli del rapporto tra divino e umano.
Varianti del Significato del Triangolo a seconda del tipo
Dall’estrema perfezione del Triangolo Equilatero si arriva all’effetto disturbante dello Scaleno.
Il Triangolo Equilatero
Nella rappresentazione dei Quattro Elementi, il Triangolo Equilatero raffigura la Terra, l’elemento più solido.
Seguendo il secondo e più diffuso modo di interpretare il simbolo, troviamo che il significato del Triangolo Equilatero è quello di rappresentare la Divinità, l’Armonia e la Proporzione.
Tale accezione si ritrova sia in ambito greco che in quello giudaico e perciò viene pienamente assimilata nella tradizione cristiana.
Per mezzo di quest’ultima tradizione religiosa, la rappresentazione della perfezione divina attraverso il Triangolo Equilatero passerà anche nelle argomentazioni ermetiche, esoteriche e massoniche.
Tale raffigurazione verrà usata all’interno della loro simbologia specifica dando luogo a ulteriori collegamenti con altre figure geometriche od oggetti specifici.
Per esempio entra nell’elaborazione del significato della Squadra e del Compasso, oppure in quella del significato della Piramide.
Il Triangolo Rettangolo
Nella rappresentazione dei Quattro Elementi, il Triangolo Rettangolo raffigura il secondo, l’Acqua.
Nella seconda accezione invece, il significato del Triangolo Rettangolo è quello di rappresentare l’Uomo e il Mondo Terreno, la Generazione che si produce dalla Divisione.
Derivando dalla divisione del Triangolo Equilatero esso raffigura sia l’inizio della Perdita di equilibrio e di armonia, come l’Umanità.
Il Triangolo Isoscele
Nella rappresentazione dei Quattro Elementi, il Triangolo Isoscele raffigura il terzo elemento, il Fuoco.
Il secondo modo di utilizzare questa figura geometrica è stato sviluppato soprattutto nella Massoneria.
Il significato del Triangolo Isoscele con la base più lunga degli altri due lati è stato elaborato nelle tradizioni massoniche come rappresentazione del Ternario Cosmico.
Viene detto Delta Luminoso, riferendosi alla lettera maiuscola greca.
La base, più lunga, rappresenterebbe la Durata e i due lati più corti la Luce e le Tenebre e in esso si iscriverebbero il Pentagono e la Stella, corrispondendo pertanto al Numero d’Oro e legandosi altresì al significato del numero Trentasei.
In tale Triangolo assumono importanza pertanto gli Angoli che devono essere di 108° per la cima e 36° per ciascun lato della base, come il frontone di un tempio greco.
Il Triangolo Scaleno
Nella rappresentazione dei Quattro Elementi, il Triangolo Scaleno raffigura l’ultimo elemento, l’Aria.
Il significato del Triangolo Scaleno, con tutti gli angoli e i lati diversi l’uno dall’altro, sta nel rafforzare la rappresentazione della Perdita dell’equilibrio.
Esso pertanto può raffigurare l’inizio dell’Allontanamento dall’ordine della Perfezione.
Il Significato del Triangolo nelle diverse Culture Euro-asiatiche
Il Triangolo Equilatero, il Quadrato e il Pentagono: il Pentagramma
L’interazione tra il significato del Triangolo Equilatero e il significato del Quadrato e del Pentagono è risultata fondamentale per l’elaborazione di un altro simbolo basilare nella cultura occidentale e orientale: il Pentagono Stellato o Pentagramma.
Questo designa l’Armonia Universale e sta alla base della Sezione Aurea o Divina Proporzione, ovvero raffigura anch’esso il Numero d’Oro.
Da questa figura geometrica si possono estrapolare due Triangoli Isosceli:
Il primo è il già citato Delta Luminoso, avente in comune con il Pentagono gli angoli di 108°.
Il secondo è il Triangolo Isoscele avente in comune la base con il lato del Pentagono e che presenta un angolo di 36° in cima e un angolo di 72° per ogni lato della base. Anche questo Triangolo per il suo legame con il numero Trentasei e il Numero d’Oro è stato adottato dall’immaginario massonico, ricollegandosi così ai pitagorici.
Alla base di tali concezioni vi è la concatenazione tra:
I Numeri Tre, Quattro, Cinque;
Le corrispondenti Figure Geometriche piane del Triangolo, del Quadrato e del Pentagono;
Tre dei cinque Solidi Platonici, ovvero il Tetraedro, l’Esaedro e il Dodecaedro.
Significato del Triangolo Equilatero secondo l’orientamento
Un ulteriore rafforzamento del significato del Triangolo Equilatero si ha nella sua rappresentazione sia con il vertice verso l’alto che con il vertice verso il basso.
Si è constatato la pressoché generale presenza nelle culture di ogni epoca e latitudine di questi due simboli, con una prevalenza del secondo tipo nei manufatti di epoca paleolitica e neolitica.
Nelle culture preistoriche europee, nella cultura greca, come anche nelle culture del vicino e lontano Oriente, è costante la distinzione di significato.
Il Triangolo con la punta verso l’alto rappresenta il Divino, il Fuoco e il Maschile.
Il Triangolo con la punta verso il basso rappresenta l’Umano, l’Acqua e il Femminile.
La Grande Dea e il Triangolo
Le prime utilizzazioni del Triangolo come Simbolo si rintracciano già nel Paleolitico.
Nei manufatti di quest’epoca e anche in quelli del Neolitico, esso si presenta in prevalenza con il vertice verso il basso.
Esso si confonde con la rappresentazione simbolica della Vulva, da cui inoltre deriveranno i simboli della V, dello Chevron, della Clessidra.
Tale insieme di simboli è stato interpretato dagli studiosi come rappresentazione della Dea Donatrice di Vita e della sua funzione creatrice.
Il significato del Triangolo come Grembo rigeneratore della Grande Dea rappresenta il più antico utilizzo di un simbolo finora conosciuto, provenendo dal Paleolitico.
Esso è stato rinvenuto in grotte e sepolcri del Paleolitico e del Neolitico, in manufatti o inciso sulle pareti.
Tra i reperti più antichi vi sono dei Triangoli in selce con abbozzati i seni e la vulva, risalenti al Paleolitico Inferiore.
Dal Paleolitico Medio fino al Neolitico compreso, pietre triangolari vengono utilizzate come coperture nelle sepolture irlandesi, bretoni e della Dordogna.
Inoltre la pianta di alcuni tumuli neolitici, specialmente in Irlanda, presenta forma triangolare.
Decorazioni triangolari neolitiche
Il significato del Triangolo viene ribadito nelle culture neolitiche dall’utilizzo di tale figura geometrica come decorazione delle pareti di santuari e tombe megalitiche ritrovati in tutta Europa, dall’Irlanda all’Anatolia.
Decorazioni triangolari sono state ritrovate su oggetti provenienti da sepolture di tutta Europa.
Si tratta in prevalenza di amuleti in pietra, osso o argilla, usati per porre il defunto sotto la protezione della Dea come rigeneratrice.
Alcuni di questi oggetti presentano la forma di pesi da telaio con incisi Triangoli formanti una schematica figura femminile.
Ancora nell’Età del Bronzo, il significato del Triangolo come rigenerazione viene riproposto, accanto ad altri simboli del Femminile, in alcuni manufatti come, per esempio, le cosiddette padelle cicladiche.
Il Triangolo Equilatero e la Stella a Sei Punte o Esagramma
La Stella a Sei Punte, detta anche Esagramma, nasce dall’unione di due Triangoli Equilateri rovesciati e intrecciati.
Questo simbolo si ritrova in molte civiltà ma ha assunto particolare rilievo nella cultura europea nata dall’intreccio di cultura classica, ebraismo e cristianesimo.
Nella Cultura Ebraica, che accosta il Triangolo Equilatero al Nome di Dio, l’Esagramma viene chiamato Scudo o Stella di Davide.
Nei documenti e reperti di origine ebraica esso assume valore di identificazione del popolo eletto solo nel Medioevo, utilizzato come sigillo o decorazione di libri, oggetti e pietre tombali.
Esso raffigurerebbe la reciproca ricerca tra uomo e Dio e la loro raggiunta unione.
Indicando questa figura con il nome di Scudo di Davide, alcuni esegeti ebrei ne hanno fatto il simbolo della forza della saggezza ispirata da Dio.
Ermetismo e Alchimia
Nell’Ermetismo la Stella a Sei punte rappresenta la Sintesi degli Opposti e l’Unità Cosmica.
Essa contiene i Quattro Elementi e le loro proprietà:
Il Fuoco è rappresentato dal Triangolo con la punta il alto;
L’Acqua è rappresentata dal Triangolo con la punta verso il basso;
L’Aria è rappresentata dal Triangolo dritto con la punta tagliata dalla base del suo opposto;
La Terra è rappresentata dal Triangolo rovesciato con la punta tagliata dalla base.
La Varietà della Materia è definita dall’inserimento delle Proprietà: Caldo, Secco, Umido e Freddo.
Il medesimo simbolo è stato usato nell’Ermetismo per designare la totalità dei Sette Metalli e dei Sette Pianeti, che si corrispondono l’un l’altro.
Anche l’Alchimia ha utilizzato il significato del Triangolo e dell’Esagramma che da esso deriva per sintetizzare il suo pensiero.
Il cosiddetto Sigillo di Salomone rappresenterebbe, attraverso la congerie di simboli ermetici qui descritti, la trasmutazione dall’Imperfetto al Perfetto, dal Molteplice all’Uno, rappresentati rispettivamente dalle Punte e dal Centro della figura.
Sia le tradizioni esoteriche che quelle alchimistiche hanno ereditato il significato del Triangolo dalla cultura ebraico-cristiana.
Utilizzato assieme ad altri simboli di varia origine o accostato a scritte in caratteri ebraici, greci o geroglifici, tende comunque sempre a rappresentare l’Anelito verso il Divino, anche quando è nascosto nella sua accezione più banale di segno scaramantico.
Il Significato del Triangolo nel Cristianesimo
Nel Cristianesimo il significato del Triangolo con il vertice verso l’alto è quello di rappresentare la Natura Divina di Cristo.
Questo simbolo si rifà alla tradizione ebraica della rappresentazione del Nome di Dio.
Il Triangolo con il vertice verso il basso rappresenta la Natura Umana di Cristo.
La loro Unione simboleggia pertanto la Duplice Natura del Figlio.
Nell’arte cristiana è stato soprattutto utilizzato il Triangolo Equilatero con il vertice verso l’alto per rappresentare la Trinità.
Possiamo tuttavia trovare delle interessanti raffigurazioni in cui lo schema compositivo dell’opera comprende un Triangolo con la punta verso il basso.
L’Adorazione della Trinità di Dürer
Un esempio molto interessante è dato dall’Adorazione della Trinità o Pala di Ognissanti di Albrecht Dürer.
Essa presenta il Triangolo con la punta verso il basso nella costruzione dell’immagine della Trinità.
L’artista ha reso evidente tale figura per mezzo della disposizione delle nuvole e del panno che si interpone tra la figura del Padre e quella del Figlio.
Al di sopra di tale immagine le schiere angeliche formano un Triangolo con il vertice verso l’alto dove si situa la colomba dello Spirito Santo.
In tal modo nella medesima figura si rappresentano i due misteri fondanti del Cristianesimo:
la Trinità e l’Incarnazione.
Il Triangolo come Immagine di Dio Padre
In altre opere d’arte cristiana troviamo identificata l’immagine di Dio Padre per mezzo di un’Aureola raggiata a forma di Triangolo.
Tale forma può presentarsi anche da sola, sostituendo la rappresentazione antropomorfa del Padre.
A volte questa aureola triangolare racchiude al suo interno un Occhio, per simboleggiare l’Essenza o la Conoscenza divina.
Un esempio interessante di questa particolare tipologia si ritrova nella Cena in Emmaus di Pontormo, eseguita nel 1525 per la foresteria della Certosa del Galluzzo.
Molto probabilmente l’Occhio Trinitario presente nell’opera è stato aggiunto successivamente dall’Empoli, per far rientrare il dipinto nei canoni iconografici della Controriforma.
Esso comunque sembra rafforzare l’epifania sacra al cospetto dei realistici ritratti degli stupefatti monaci.
Anche la Massoneria userà il Triangolo Equilatero con al centro l’Occhio come simbolo del Divino.